SEMINARIO

VENERDI’ 30 GIUGNO

dalle 9.30 alle 17.00

 “LA DISABILITÀ COME STRUTTURA CHE CONNETTE”

Dott. Emanuele Zanaboni

Con il patrocinio:

sirts  SOCIETÀ ITALIANA DI RICERCA E TERAPIA SISTEMICA (SIRTS)

Parlare di disabilità  è  un  modo  di  punteggiare  la  realtà,    un’ottica  di  frazionamento  e  catalogazione di  alcuni  esseri  umani,  con  certe  caratteristiche,  e  di  chi  si  dovrà  occupare  di  loro.  Così, per esempio, chi ottiene  meno  di  un  certo  numero  ad  una  serie  di  test  avrà  un  Q.I.  “basso”,  poi  ci  sono persone  che  si  occupano  di  un  sottoinsieme  di  questi  “insufficienti  mentali”,  ovvero  coloro  che rispetto  alla  norma  hanno  meno  QI  ma  un  cromosoma  in  più.  C’è chi si comporta  anche  in  modo  troppo  strano,  “fa il  matto”,  e  non  si  sa  in  quale  servizio  e  struttura  collocarlo, per  non  parlare  di  chi  poi  accanto  a qualche  deficit  cognitivo  o  comportamentale  aggiunge  anche  forme  di  dipendenza. La disabilità, per come  intesa  e  trattata  nelle  sue  forme,  pare  esser  il  costrutto  designato  per  meglio rappresentare  un  modello  di  pensiero  riduzionista,  in  base  al  quale  le  persone  sono  analizzabili  in parti  tra  loro  sconnesse:  ritardo  mentale,  diagnosi  psichiatrica,  problemi  organici, fattori che rendono  la  persona  “problematica”,  “rotta”,  “deficitaria”,  per  cui  occorre  contenerla  e  correggerla. In un’ottica  sistemica  invece  la  comprensione  della  disabilità  va  oltre  la  valutazione  del  QI,  della funzionalità  e  del  carattere:  essa  non  può  prescindere  dalla  conoscenza  della  complessa  struttura  che si  costruisce  attorno  alla  disabilità.  Ricorrendo  ad  un’ottica  batesoniana  di  mente  ecologica,  in  un approccio  connessionista  (Gandolfi,  2013)  si  propone  di  considerare  la  disabilità  come  una  fonte che  riceve  e  fornisce  informazioni  sul  proprio  contesto:  anche  quando  la  malattia  e  la  disabilità  sono prettamente  genetiche  od  organiche  infatti,  esse  sono  un  fatto  psicologico,  perché  investite  di significati  e  condizioni  attorno  a  cui  si  riorganizzano  i  giochi  familiari  e  istituzionali.  La  “persona problematica”  diventa  quindi  l’espressione  della  qualità  emergente  del  proprio  sistema  di appartenenza,  che  non  include  solo  la  famiglia,  ma  anche  i  sistemi  curanti .   Alla  luce  di  tali  presupposti  e  di  quanto  emerso  dalla  pratica  clinica  svolta  negli  ultimi  anni  in un’associazione  di  persone  con  sindrome  di  Down  e  in  un  centro  diurno  per  minori  con  autismo   saranno  presentate  le  dinamiche  familiari    maggiormente  ricorrenti  e  alcuni  possibili    relazionali  tra famiglia, disabile  e  istituzione.   Infine,  saranno  forniti  spunti  operativi  relativamente  alla  comprensione  e  alla  ridefinizione  di comportamenti  definiti  “problematici”  con  un  modello  che  si  colloca  come  alternativo  alle spiegazioni  “dormitive”  che    “spiegano”  stereotipie,  bizzarrie  e  difficoltà  comportamentali  di  un disabile con la presenza della disabilità stessa.

Contenuti: Presupposti  epistemologici, significati  psicologici  della  malattia  su base  genetica, giochi  familiari  in famiglie  con malattie  su base  genetica: le dinamiche  di  coppia, il rapporto con  le  famiglie  di  origine, il positioning del  disabile, i sibling, la malattia  come  nuovo membro del  sistema  familiare, intervento familiare  in famiglie  con figli  disabili, l’ingresso nell’istituzione e i “comportamenti-problema”:  spunti  operativi  e  cornici  di intervento.

Docente: Dott.  Emanuele  Zanaboni.  Psicologo  e  psicoterapeuta  sistemico-relazionale  specializzato  presso  l’European  Institute  of  Systemic  Therapies  di  Milano  e  ha  conseguito  il  dottorato  di  ricerca  in Psicologia  Clinica  presso l’Università  degli  studi  di  Bergamo.    Oltre alla  pratica  privata  esercita  la  propria  attività  come  consulente  in  un  servizio  specialistico  di Tutela  Minori  e  in  AGPD  (Associazione  di  Genitori  e  Persone  con  Sindrome  di  Down)  Milano. Formatore  e  supervisore  nella  rete  di  servizi  di  neuropsichiatria  “Bios”  a  Orzinuovi  (BS)  presso ambulatori  del  centro  diurno  per  l’autismo  e  la  comunità  terapeutica.  Collabora  con  l’università Cattolica  di  Brescia  nell’ambito del  Master di  “Caring nei  Contesti  Educativi”Didatta  e  supervisore  presso il  Centro di  Consulenza  sulla  relazione  “Shinui”  di  Bergamo. In  passato  è  stato  assegnista  di  ricerca  e  docente  di  laboratori  di  corsi  afferenti  alla  Laurea Specialistica  in psicologia  Clinica  presso l’Università  degli  Studi  di  Bergamo e  ha  collaborato con il   Laboratorio  di  Psicologia  Clinica  dell’Università  Cattolica  del  Sacro  Cuore  di  Milano  e  con  AfolMilano nell’ambito degli inserimenti lavorativi di persone con invalidità civile.

Sede: Centro Panta Rei, via G.Omboni 7, Milano
Costo: 50 euro+ iva se dovuta; per convenzionati: 40 euro + iva se dovuta; per allievi del Training in Consulenza e Terapia Sessuale: 25 euro + iva se dovuta.
Per informazioni e iscrizioni: segreteria@centropantarei.it, 02.29523799